Data | Ora |
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21/02/2024 | Dalle 21 |
22/02/2024 | Dalle 21 |
23/02/2024 | Dalle 21 |
24/02/2024 | Dalle 15.30 |
Dalle 21 | |
25/02/2024 | Dalle 15.30 |
in accordo con Arcadia & Ricono Ltd
per gentile concessione di A3 Artists Agency
durata 1 ora e 45 minuti
Stati Uniti, fine Ottocento, un salotto, due dame che sono state un tempo una coppia molto affiatata e una cameriera. Dopo la separazione Anna, la padrona di casa, ha trovato un uomo ricco che la mantiene e vorrebbe ora approfittare della protezione di lui per riprendere con sé Claire, appena arrivata in visita. Ma Claire non è lì per questo: è tornata per ben altri motivi e la riconquista si rivelerà molto più complicata del previsto, con colpi di scena rocamboleschi che coinvolgeranno anche la giovane cameriera, in un crescendo ritmico esilarante, quasi da farsa.
L’espressione «Boston Marriage» era in uso nel New England a cavallo tra il XIX e il XX secolo per alludere a una convivenza tra donne economicamente indipendenti da uomini. Protagonista assoluto è il linguaggio e, di contro, il non-detto, l’allusione, la stravaganza, il paradosso. Il continuo gioco di facciate diventa la chiave di questa messa in scena che cerca di sottolineare il carattere illusionistico dell’opera, che nasconde da un lato per rivelare dall’altro. La scena è il set di un film – o di una serie televisiva – dove la finzione sembra essere l’unico modo per dire la verità.
Un trio di grandissime attrici: Maria Paiato interpreta Anna, la padrona di casa, Claire è impersonata da Mariangela Granelli, mentre Ludovica D’Auria sarà Catherine, la cameriera.
In quest’opera David Mamet si diverte a parodiare la prosa ampollosa dell’epoca, ma dietro l’apparente assurdità della superficie si nasconde l’intento ambizioso di rovesciare la realtà attraverso uno scherzo che mira a creare anche un po’ di raffinatissimo scandalo. Qui sta il senso anche “politico” di un testo che al contempo divertiva e stupiva il pubblico americano del 1999 così come oggi può sorprendere quello italiano.