Data | Ora |
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10/01/2024 | Dalle 21 |
11/01/2024 | Dalle 21 |
12/01/2024 | Dalle 21 |
13/01/2024 | Dalle 15.30 |
Dalle 21 | |
14/01/2024 | Dalle 15.30 |
Assistente alla regia: Cristiano Malacrino
Video: Robin studio
durata 2 ore
Driss è un ragazzo appena uscito di prigione, in cerca di una qualsiasi occupazione. Philippe è un signore di mezza età, tetraplegico e per questo su una sedia a rotelle e in cerca di qualcuno che lo aiuti in casa. Driss decide di proporsi, sperando di ottenere un lavoro e un alloggio senza grandi sforzi. Philippe vede nel giovane qualcosa che lo spinge a tenerlo con sé e col tempo i due diventeranno confidenti, complici, "quasi amici".
Ad interpretare il ruolo di Philippe è Massimo Ghini, celebre attore attivo al cinema, in televisione e in teatro; accanto a lui, nei panni del suo giovane assistente, troviamo il talento brillante di Paolo Ruffini, conduttore, regista e attore per cinema e teatro.
Scrive il regista Alberto Ferrari: “Nell’adattamento teatrale il ruolo di Philippe, l’uomo sulla sedia, e quello di Driss, l’uomo che arriva ad aiutarlo, saranno equiparati per poter scavare molto di più̀ nel loro rapporto e nella loro ricerca di una leggerezza calviniana che ci faccia emozionare, godere e ridere fino alle lacrime e dalle lacrime anche arrivare alle emozioni profonde. Ho immaginato, quindi, di inserire anche quei momenti di sconforto che nel film non hanno probabilmente trovato spazio, mentre nella versione teatrale ci permettono di entrare nella psiche di un uomo completamente paralizzato che diventa tutt’uno con la sua sedia a rotelle elettrica. E nella testa di un altro uomo che ha considerato la vita fino ad allora come un aperitivo leggero da ingurgitare e poi tranquillamente digerire.”
Un adattamento per il teatro di Quasi amici è affascinante perché permette di dilatare, in drammaturgia teatrale, quelle emozioni che nascono per il cinema con un altro linguaggio. Emozioni che devono irrobustirsi con parole e simboli precisi sul palcoscenico per poter evocare nello spettatore un immaginario condiviso con il quale far dialogare il proprio e scambiare suggestioni.